sabato 29 maggio 2010

IL CAVALLO DELLE PAROLE

LO SCHERZO E' BELLO QUANDO DURA POCO


La strada principale per arrivare in città di ritorno dal week end in campagna era intasata come sempre.
Ma questa volta Ivan deviò improvvisamente con una sterzata che fece piegare Megan malgrado la cintura di sicurezza.
- che succede?- protestò sorpresa la ragazza.
-succede che sono stufo marcio di fare la coda ogni volta e ho preso una scorciatoia.-
-ma è buia e senza alcuna segnalazione…-
-tanto meglio: nessuno ci verrà dietro…- e con questo Ivan troncò ogni replica facendo seguire un lungo momento di silenzio.
Se c’era una cosa che lui detestava era guidare nel traffico e procedere come per un funerale : del pari lei detestava quando lui imprimeva alla sua guida un piglio acrobatico da stuntman.
Ivan si accese una sigaretta e aprì il finestrino. IL viottolo era immerso nell’indefinibile sotto ogni aspetto. Si distingueva a bordo strada un groviglio di canne e sterpaglie che si stagliavano rinsecchite contro il cielo nero. Attorno ai fari una specie di nebbiolina giallastra.
-non ci perderemo, vero Ivan?-
Il ragazzo rispose con una sonora risata che la fece sobbalzare.
- stai scherzando?-
-abbiamo il navigatore naturalmente…-
-non contarci: è guasto. Ma fidati, so quello che faccio: o preferisci arrivare a casa domattina?perchè questo sarebbe accaduto se fossimo rimasti in fila.-
Rassegnata Megan chiuse gli occhi e rabbrividendo cercò di appisolarsi.
- grazie per la collaborazione, cara…-
-oh scusami però non mi sembravi dell’umore adatto a una conversazione…-
-sì invece…con questa strada monotona… e l’autoradio che non capta un accidente…….-
- e sentiamo: di cosa vorresti parlare?-
-uhhhmmm…vediamo. Di vampiri.–
-di cosa?-
-hai sentito bene.-
Allibita e sconcertata allo stesso tempo Megan partecipò a quell’ora e in quella situazione, ad un vero e proprio seminario dottissimo e dettagliato fino al particolare granguignolesco, sul vampirismo. Il suo Ivan si dimostrò ferratissimo in materia sociologica e storica sul tema.
-naturalmente i vampiri di oggi vivono tranquillamente tra di noi e ovviamente sono irriconoscibili…nessuno potrebbe mai dire, di un serio professionista o del proprio vicino di casa, che sia un draculiano sotto mentite spoglie. Ad esempio uno di loro potrebbe ben gestire un laboratorio analisi e fare incetta di sangue durante i normali prelievi clinici..conservarselo in frigo e poi farcisi un drink quando gli va…-
- per favore, piantala con questi discorsi, mi stai innervosendo e, piuttosto, ’sta scorciatoia quando finisce?-
Sghignazzando in modo esagerato e irritante Ivan le carezzò il collo :-
-smettila di lamentarti mia cara: non vedi che siamo soli e nessuno ci ostacola? tra poco saremo a casa… vuoi per caso, che mi fermi?-
-neanche per idea.Non fare lo spiritoso e accelera…-
Turbata dai discorsi di Ivan, Megan riandò col pensiero a qualche mese prima quando al laboratorio analisi dove di solito si recava per controlli periodici era capitato un fatto sgradevole. Di solito faceva esami accurati e ravvicinati: ogni 4/6 mesi e ogni volta gli esami erano numerosi. Ed era sempre bastato un solo prelievo, ma stavolta non aveva trovato il solito analista gigantesco dalla mano leggerissima che non le faceva nemmeno sentire la puntura, di fronte a lei stava una Barbie labbra alla Michelin che” purtroppo, signora, il prelievo non è sufficiente devo prendere dell’altro sangue.”
La cosa non le era piaciuta per niente anche perchè già al primo buco la pin up in camice bianco aveva avuto la mano pesante e adesso farne un altro solo perchè lei non si era regolata sulla quantità per coprire le richieste…le era parsa una faccenda intollerabile.
Così adesso aveva associato quel ricordo a quanto le aveva appena detto il suo ragazzo. Per quanto la cosa potesse apparire solo un segno di scarsa professionalità…poteva invece avere un nesso. Di solito il paziente, a meno che non è diabetico e abituato agli aghi per cui siringhe e sangue sono suoi compagni di vita, preferisce volgere lo sguardo altrove e figuriamoci se si mette a controllare dove il prelevante deposita le fiale col suo sangue. Cercò di cacciare via quel pensiero ma non vi riuscì e un groppo le salì alla gola.
Chiuse gli occhi e cercò di distrarsi pensando ad altro. D’un tratto Ivan fermò la marcia e prendendola per le spalle le disse:
-Megan: devo farti una confessione…-
Atterrita lei non ebbe il tempo di reagire.
- non ti sei chiesta perchè, ultimamente avevo sempre sonno, di giorno?-
Schiacciata contro lo schienale e senza un goccio di saliva in bocca, Megan aspettava il resto.
-è che la notte sono costretto a vagare per i nostri bar, dove servono sangue alla spina…per quelli che non hanno una donatrice consenziente che soddisfi la loro sete senza chiedere lo scambio di ruolo…cosa possibile ma che un vero vampiro non accetterebbe mai…per questo spesso capita che le donatrici che cambiano idea debbano essere uccise…perchè vedi….io sono un vampiro…amore mio….-
Megan gettò un urlo agghiacciante e poi svenne.
Quando riprese i sensi Ivan stava preoccupato su di lei e le diceva:
- che spavento mi hai fatto prendere, amore mio…accidenti! stavo solo scherzando! ma davvero mi avevi creduto? volevo solo vivacizzare un poco la serata!!!!!!!!!-
Ancora tremante e in un bagno di sudore gelido, Megan non rispose nulla continuando a piangere per la tensione accumulata e anche per la rabbia. NOn capiva ancora se ce l’aveva con se stessa per essere caduta nella sadica trappola o per altra e più profonda motivazione.
IL tragitto proseguì senza che tra i due ci fosse più una parola.
Ivan pareva concentrato sulla guida e fumava con lunghe boccate.
Megan, esausta, cadde in un dormiveglia tormentoso.
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RACCONTO BY

CLAUDIACAL

(LAZIO * ITALY)


Potete leggere il seguito nel sito:

http://www.dedicatoaevaristocariego.blog.tiscali.it




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