lunedì 2 agosto 2010

IL CAVALLO DELLE PAROLE

I FIGLI SONO COME LE DITA DI UNA MANO : TUTTI UGUALI

Nella sala d’attesa del reparto ostetricia dell’ospedale dove stavamo in trepida attesa, conversando amabilmente con la mia consuocera, madre di tre figli e nonna di tre nipoti, le chiesi se avvertisse qualche differenza nel rapportarsi a loro. Io figlia unica con un solo figlio e alla prima nipotina in arrivo.

- uno, dos ,tres, quatros, cinco…- mi rispose sorridendo, enumerando le dita della sua mano – son iguales como los dedos de una mano…-

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In men che non si dica arrivò la prima ambulanza e caricò la ragazza collocando due delle dita recise della sua mano nella valigetta termica.Poi una seconda a breve distanza si occupò dell’uomo estraendolo dalla sua auto, ridotta una fisarmonica.

Un agente non giovanissimo ma ben in arnese seguì i furgoni bianchi dopo aver messo la ciliegia sul tetto della sua auto.

A sirene spiegate i due autisti, raggiusero l’ospedale in bevissimo tempo.

- ha l’assicurazione?- fu la prima domanda che rivolsero alla donna sanguinante e pallida come un cencio lavato non appena giunti a destinazione.

-non ce l’ho-

- allora non possiamo fare niente per lei, cara…..-

L’impiegata alla reception pareva una vecchia scimmia travestita da donna ma il suo tono era fin troppo categorico.

Trafelato sopraggiunse l’uomo che aveva inseguito le ambulanze, un poliziotto a due passi dalla pensione.

- come sarebbe?questa ragazza potrebbe perdere due dita se non interverrete subito e andate cercando l’assicurazione?-

-è la legge.-

-fatemi parlare col direttore del reparto… me ne assumo io la responsabilità.-

-chi è lei, mi scusi, e cosa ha a che fare con la ragazza?-

L’uomo mostrò il distintivo.


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Racconto by

CLAUDIACAL

(LAZIO * ITALY)

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