spazio di incontro e confronto di donne artiste non conosciute, di tutto il mondo.
lunedì 28 giugno 2010
sabato 26 giugno 2010
IL CAVALLO DELLE PAROLE
She lived in Acton Town. It's a part of London far from the city and near Heathrow.Lot of modern houses in the mean space of traditional ones. Wide green areas everywhere.
It was a night of July. About eleven o'clock. Few lights in the path made Dinah hurry up her walk, coming home from her work turn.
It was always the same. Jumped down from the tube she start running to avoid dangerous meetings.
At the end of the day, she wanted only to throw away her shoes and lay on the sofa to read her favourite book.
- oh my love,you have the magic touch!- suddendly a black young boy appeared in the middle of the night across the street in front of her. He had a nice voice and she remained just a little surprised and had an esitation.
-and I have a magic bird....-
Something quite similar to a short broomstick jumped out of his t shirt. IN the mean time the boy start to laugh laud. A band of silly young men followed him.All they were drunk and singing trivial lyrics.
-but I shoot the birds- replayed Dinah without fear.And put her right hand inside the jacket.
The boys ran away laughing and crying, making a terrible noise under the windows of all the silent buildings at the two side of the street.
Finally at home she took a bath and without drying her hairs went to bed for a few minutes.
After that she was hungry and ate a lot of fruit and two apples without peel them off.
Opened her favourite book. "The antology of Spoon River".
It was the 5th times she read it. But every time she like it more.
The clock struck one when a terrible cry cut the air.Dinah jumped from her bed and thought to have had a nightmare.But the cry came once again.
-aaaaahhhhhhhhhhhhh-
A TALE BY
CLAUDIACAL
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lunedì 21 giugno 2010
PLATO DIVINO VEGA
INGREDIENTI: due hamburger vegetali alla griglia, o, per chi lo ama, del tofu sbollentato.
verdure: valeriana, crescione, radicchio rosso, pachino, indivia, carote, olive.
semi: di lino, di sesamo.
germogli: di senape, di soya.
ODORI:maggiorana , timo , rosmarino.
PROCEDIMENTO: preparare un letto di valeriana e poi a strati coprire con le altre verdure tagliate a petali finissimi o sminuzzate alla julienne: da ultimo adagiatevi gli hamburger grigliati e condite.
CONDIMENTI: odori e olio di oliva o soya , sale e pepe, aceto di mele.
Servite con pane integrale ai sette cereali o alle olive.
Per i trasgressivi: annaffiate con del bianco secco molto freddo o anche un rosè pure freddissimo.
La nostra SOMMELIER consiglia: beveteci invece una Cerveza: poiché nessun vino si sposa con un piatto di questo tipo...
RICETTA
BY RINUCCIA &
CLAUDIACAL
(CAMPANIA & LAZIO)
SOMMELIER
GIUGI
(LAZIO * ITALY)
mercoledì 16 giugno 2010
lunedì 14 giugno 2010
ANDARE IN BIANCO
RAGU' BIANCO
Igredienti:
200 gr. carne di manzo, 200 gr. carne maiale,50 gr. pancetta, 1 bicchiere di brodo,ottenuto da dado senza glutammato, 1 bicchiere di vino bianco secco,1 bicchiere di panna di soya.
Procedimento:
far rosolare in una padella antiaderente la carne sminuzzata,aggiungendo alternativamente vino bianco e brodo. Quando il liquido sarà assorbvito ed evaporato in gran parte, spegnete e aggiungete la panna.
Potete servire tale salsa sui bucatini,sui rigatoni, sulle penne rigate, magari aggiungendo anche funghi e piselli rosolati a parte, oppure dello zenzero per dare una punta di piccante.Potreste anche farne la farcitura per una lasagna bianca ma non vegetariana...
I piatti con questa salsa sono a basso contenuto di calorie mancando di sale e grassi.
Gustateveli dunque senza rimpianti!
RICETTA BY
RINUCCIA &
CLAUDIACAL
(CAMPANIA & LAZIO * ITALY)
LADY TIANA
Rondine
Va’ rondinella ,
va’ e percorri i meandri del cielo,
per godere la vera libertà.
Va’ con le tue tremule ali
in alto, sempre più in alto,
con la velocità del vento.
Mi piace guardarti
quando all’imbrunire,
giochi con le tue compagne;
quando sali, scendi, risali
con tanta leggerezza
da sembrare una farfalla.
Ti invidio.
Vorrei anch’io volare in alto,
per evadere da questo mondo
inquinato e insanguinato,
dove regna l’odio, la miseria e l’ingiustizia.
POESIA
BY NONNA TIANA
(CAGLIARI * ITALY)
FOTO
BY ALIDA
(LAZIO *ITALY)
domenica 13 giugno 2010
LO FANNO STRANO
sabato 12 giugno 2010
IL CAVALLO DELLE PAROLE
LA ESPERANZA ES PARA LA GENTE QUE VIVE SIN GRACIA
Un vecchio africano vestito di bianco, una donna tarchiata e coi capelli ricci, un ragazzetto con zazzera sotto a i 5 anni, in questo ordine, correvano correvano correvano.
Alle elementari ricordo Tiziana, una compagna di scuola che, quando interrogata in Storia non si raccapezzava con gli eserciti,e su chi perseguitava chi, diceva: il nemico. Visto e considerato che se uno batte in ritirata, l’altro che lo insegue non può essere un amico.
Dunque il nemico serrava dappresso i tre nostri che a gambe levate si incitavano l’un l’altro a battersela, senza manco guardarsi indietro.Il nero guidava la fuga : a destra, a sinistra, poi d’improvviso disse: scendete!
Il cunicolo era stretto come una scala a chiocciola, similmente all’interno delle torri di un castello e così percorsero senza respiro, in un caldo crescente che non avevano il modo di soffermarsi a considerare, quasi un chilometro sotto terra, en el obscuro subsuelo encerrados.
Il piccolo Julien aveva tanto spazio per la paura quanto misurava il suo corpicino. Il cuore gli cozzava contro le sbarre del torace, le minuscole ginocchia gli toccavano il petto. Curvi e a testa bassa s’inoltravano sempre più nelle tenebre senza poter alzare la testa nè voltarsi per assicurarsi di restare uniti ma sentivano i passi uno dell’altro e il respiro affannoso.
Repentinamente si parò loro davanti una scala in risalita, giusto una spanna più larga di quelle scese fino ad allora e dalla quale proveniva una luce rosa come di night club. Scalini bianchi e volta illuminata.Julien prese finalmente fiato appoggiandosi con la manina alla parete da dove sulla sinistra sporgeva un corrimano in ferro nero. La donna lo seguiva ansimando e il vecchio si aiutò col supporto nel muro per issarsi con fatica, scoprendo gli stinchi secchi e segnati , con l’altra mano allentandosi la kefia.
Almeno altri 2 chilometri di risalita e poi finalmente una luce abbagliante e un’aria di mare. L’uscita dalla lunghissima scala era l’entrata ad arco in una vasta piazza lastricata come una chiesa con mosaici elaboratissimi e luccicanti che a 700 metri di distanza si apriva su una spiaggia dalla sabbia rosa. Una quinta di palme dal lato destro e un penetrante odore salmastro completavano lo scenario.
I tre ristettero. L’anziano si inginocchiò raccogliendosi in preghiera con le ginocchia schiacciate sul petto e le braccia distese in avanti.
-Allah akbar!- rantolò.
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RACCONTO
BY CLAUDIACAL
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venerdì 11 giugno 2010
lunedì 7 giugno 2010
sabato 5 giugno 2010
L'AIUTACUOCA DIETETICO
La cottura: potete usare stampi da plum-cake di qualsiasi materiale purché antiaderente in modo da non dover usare grassi di nessun genere per ungere le pareti del recipiente.
L'impasto: sostituite olio di soya o latte di soya a olio di oliva o latte vaccino. Non aggiungete sale: specialmente se unite al composto olive o spezie o altri ingredienti per insaporire. Non aggiungete zucchero quando già sono presenti uvetta, cannella, canditi, pinoli o altri simili elementi. Potete aggiungere quanto sopra detto anche successivamente all'impasto: aprendolo bene, cospargendoli all'interno e rilavorandolo. Nel lavorare l'impasto, a parte i 500 gr di farina iniziali a fontana in una terrina o sulla spianatoia, può essere necessario aggiungere altra farina"quanta se ne tira" e in tal caso aggiungere farina Manitoba, qualunque tipo di farina si stia lavorando: per dare maggiore sofficità al risultato finale. Spezie profumate come la cannnella o i decorativi semi di papavero, possono essere sparsi anche sopra, all'esterno del pane, prima di infornarlo: ma con delicatezza per far sì che il pane, raggiunta la lievitazione adatta alla cottura, non si sieda. A questo proposito: poiché avrete fatto raggiungere la lievitazione (di tre ore e anche più, a seconda della temperatura ambiente, buona quella che triplica il volume iniziale)dentro al forno spento, e dovendo infornare il pane a forno caldo, sarà buona norma estrarre i contenitori, accendere il forno, farlo raggiungere un bel calore e poi infornare gli stampi o la leccarda,avendo avuto cura che il pane non prenda freddo(lasciandolo coperto col canovaccio) mentre il forno scalda ma anche non vicinissimo al calore del forno altrimenti potrebbe cominciare la cottura e afflosciarsi la bella forma a cupola del vostro pane, prima che lo inforniate.Ancora un dettaglio: qualora utilizzaste lievito di birra in cubetti anzichè in bustine,tenete presente che nelo sciogliere un cubetto in mezzo bicchiere di acqua tiepida, sarà meglio aggiungere mezzo cucchiaino di zucchero integrale, di canna, preferibilmente per aiutare la fermentazione.
Per finire, potete anche esercitare la vostra creatività mixando in adeguate dosi, circa 100 gr per ogni 500,di farine di altro tipo: ad esempio di castagne, di granoturco, o altra. Con il cacao o del malto proveremo prossimamente. E vi faremo sapere, sempre, sul nostro blog.
Tanto vi dovevamo care amiche, viste le domande che ci sono arrivate.
FOTO E CONSIGLI
BY CLAUDIACAL
(LAZIO * ITALY)
venerdì 4 giugno 2010
giovedì 3 giugno 2010
IL CAVALLO DELLE PAROLE
NON RIMANDARE MAI A DOMANI QUEL CHE PUOI FARE OGGI
Leona aveva capelli color paprika e occhi come due olive greche. La sua pelle opaca come carta di riso cominciava a risentire dell’età senza però appannare la bellezza dei lineamenti.
Stava raccogliendo in un treccia il manto che per tutto il giorno teneva sulle spalle, prima si mettersi a letto, quando udì un rumore proveniente dalla rimessa. Si arrestò un istante poi andò in cucina a controllare che la porta di servizio fosse chiusa . Si preparò una tisana e la portò sul tavolino da notte.
Prese il libro sugli innesti e si tolse la vestaglia rimanendo nel suo confortevole pigiama cinese.
Soleva ripetere che le cose migliori sono quelle che si fanno a letto: pertanto non amava alzarsi all’alba e trovarsi in posizioni scomode…
Nuovamente qualcosa disturbò la sua lettura ma stavolta non si alzò. Si limitò a prendere un sorso di tisana e a scrutare con attenzione la micia Lilith che non dava alcun segno di allarme continuando a dormire. Se era in arrivo qualcuno che conosceva invece, balzava dalla sua postazione e si metteva di piantone alla porta.
E chi mai avrebbe potuto farle visita a quell’ora della notte?
Leona viveva sola e contenta.
Qualche anno prima era saltata giù dal treno della banalità abbandonando alla loro sorte i suoi compagni di percorso, frustrati di carriera.
Aveva ereditato una casetta colonica in buono stato e vi ci si era collocata con il massimo dell’entusiasmo.
Il progetto di fare la signora di campagna le aveva stuzzicato la fantasia e l’azione.
Non era il tipo della pensionata bastone e dentiera. Non era nemmeno la vecchina del cacao.
Amava fare il bagno nel fiume quando l’acqua lo permetteva,coltivare quello che le serviva per nutrirsi, e trascorrere il giorno a curare le piante e gli animali che amava. Quando si stancava dell’esterno o faceva brutto, ritraeva la natura in casa, con acquarelli tratti dalle foto che lei stessa aveva scattato.
Si era persino approvvigionata di un telaio col quale aveva imparato a realizzare lavori di arredo per la sua casa e anche per vendere o regalare.
Canticchiava spesso tra sè:
-la solitude:ça n’éxiste pas…-
Non disdegnava la modernità.
Sicchè aprì la finestra col telecomando e si mise gli auricolari per ascoltare la sua musica preferita.
Ma stavolta avvertì distintamente una presenza nella stanza e alzò gli occhi.
- so sorry,milady!-
UN uomo che sembrava uscito da un fumetto di Tex Willer per come era vestito, con le mani alzate, stava in piedi sulla porta della camera.
Leona si assestò gli occhiali, scivolati per il balzo che aveva fatto :
-who are you?-
Tex si tolse il cappello e fece un gesto evasivo, dopodichè si accinse ad andarsene come era venuto.
Prima che lei potesse reagire qualcosa la trattenne per la vestaglia: un setter irlandese dal pelo lungo e fulvo almeno quanto i suoi capelli le si aggrappò per attrarre la sua attenzione.
Prontamente Lilith gli fu sul groppone soffiando.
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RACCONTO BY
CLAUDIACAL